Fiammetta Rutelli
Mi ricordo la prima volta che mi hanno trascinata ad una classe di yoga: ero a Milano all’Università, ed era il 2003: uno scantinato buio con candele ed incensi, 20 persone sdraiate a terra immobili per un’ora. Pensai che non ci avrei messo mai più piede.
Solo qualche anno dopo, nella caotica Londra, moto più adatta alle mie nevrosi, ho cominciato il mio percorso yogico scoprendo con molta sorpresa una pratica dinamica.
Da lì ho aperto le porte a questa disciplina dalle mille sfaccettature grazie ai grandi studi di Londra che offrono ogni stile immaginabile: dalle calde classi di Bikram yoga, le pienissime e difficili sequenze di ashtanga vinyasa, dalle spirituali e morali lezioni di Jivamukti alle prime lentissime classi yin.
Attraverso il movimento ho scoperto la sfida nello stare ferma: una sensazione di benessere fra il dolore fisico e la resa mentale.
Il messaggio era chiaro: dovevo andare più a fondo. Decisi di partire alla volta del Sud-est asiatico solo con una borsa rossa e 12kg di bagaglio.
Ho passato il 2012 ad accumulare esperienze e informazioni sulle varie e affascinati culture asiatiche, iniziando un percorso che so che non finirà mai e che mi ha portata ad aprire l’anno dopo un spazio fisico dove condividere queste esperienze attraverso la pratica dello yoga.
Da questi viaggi fisici e mentali (e da quella borsa rossa) nascono Red Yoga e la lezione più grande, quella che mi porta a esplorare me stessa tutti i giorni qui e ora.
In 1 metro per 2.
Ringrazio la mia famiglia e i miei yogi amici perché mi insegnano quotidianamente a migliorarmi come insegnante e come persona. Ringrazio i miei maestri per avermi trasmesso nozioni, passione, energia, curiosità e fiducia.
Ealloradai! A testa in giù è tutto più chiaro!